“…la dolce tentazione di cambiare sapore
mi fa
pazzia’ “
(cit)
Dieci anni
Tanti ne sono passati da quando abbiamo perso Chiara. La nostra vita è cambiata, forse anche un po’ noi. O forse no. Il dolore non è uguale, ha cambiato forma.
Oggi sono dieci anni e il ricordo di quel martedì mattina è nitido come se fosse successo poco fa. Ecco…guardando quei fotogrammi, quei flash che ti vengono in mente quando ricordi qualcosa di importante, allora sento lo stesso identico dolore, una presa d’acciaio alla gola che ti stringe.
Penso a te cara bimba mia e il mio pensiero è sempre quello: spero che tu non abbia sofferto, che tu non abbia sentito il dolore così come lo intendiamo noi. Perdonaci per non esserci accorti della tua sofferenza.
Sei sempre con me e con noi, ogni giorno. Ti voglio bene.
Posso ribadirlo: come ti induce in tentazione pericolosissima un bel culo di una donna…poche altre cose al mondo!!
Posso ribadirlo…
Mi sono rotto le palle!
Voglio imparare anch’io a fare il cafone. Certa gente dev’essere ripagata con la stessa moneta.Che sia gente a me vicina o estranei, amici o meno. Comportarsi bene ed educatamente ormai viene recepito come un segno di debolezza e in automatico il tuo interlucutore ( che spesso, anzi, non interloquisce!) crede che sia logico e normale pestarti e trattarti come una pezza da piedi o come un comodino.
Adesso però mi son rotto le palle…e cambio registro.
Emozioni
Martedì sera ho goduto della musica. Non mi capita spesso, poche volte all’anno e neanche tutti gli anni. Un bel concerto all’Alcatraz dei Simple Minds. Un tour dedicato ai primi 5 album e di ognuno di questi hanno suonato 5 canzoni. Io che li avevo scoperti nell’85 con “Once upon a time” (quello di Alive&kicking per dire) di questi album conoscevo solo il favoloso “New gold dream”, una pietra miliare della New Wave. Degli altri solo qualcosa che ho trovato ultimamente tipo “chelsea girl” o “the american”. Vabbè questo per dire che finalmente mi son goduto solo la musica e non l’evento come capita a volte. Roba che ho ascoltato per la prima volta solo l’altra sera. Lì sotto il palco ho avuto la sensazione di ritrovare degli amici che non vedevo da troppo tempo (dal 91 !) e ho avuto la sensazione che questi amici godessero della gioia che ci stavano dando…lo capivo dalla luce dei loro sguardi (era ben vicino !) e da quelle cose che capisci a pelle. Ho pensato agli anni passati consumando la puntina del giradischi sui loro vinili, le cassette che alla fine si sono smagnetizzate…a tutte le emozioni che in 27 anni ho vissuto. Pensavo anche a che cavolo di stress sono sottoposti: dare sempre il meglio ogni sera che suoni lunedì a Parigi, martedì a Milano, mercoledì a Zurigo e poi ancora in giro per l’Europa. E forse questo identico stress che ci ha portato via Lucio Dalla oggi, lasciandoci sgomenti perché anche lui ha fatto la colonna sonora della nostra vita. Scrivere tante parole a proposito serve a poco…Lucio ci mancherà tanto e il dolore per la sua perdita durerà a lungo..come per tutti i grandi…Dé André, Battisti, Mercury. Possiamo solo ringraziarti Lucio per quello che ci hai regalato e che resterà con noi.
Più mi guardo intorno e ho a che fare con clienti,
con gente che si ritiene furba,
con idioti di ogni genere…
o vedo arroganti e arrivisti, gente che pensa solo a sé stessa e vuole stare in “vetrina”
Più penso e a volte desidero fortemente che questo Paese fallisca sul serio.
Che vada in default, come dicono quelli seri.
Un bel bagno per tutti. Tiriamo una riga sopra tutta sta merda, facciamo raso zero e si rinizi.
Se dopo vent’anni da mani pulite c’è chi come Stefania Craxi spala merda su Mani Pulite e c’è chi gli va appresso con gioia e trasporto ( senza parlare di quelli che continuano a comportarsi come e peggio di allora)….se dopo tanto tempo siamo a ‘sto livello, oltre a tutta l’altra merda quotidiana, allora non ne vale la pena.
Resettiamo tutto e vaffanculo. E poi vediamo cosa succede. Chi è abituato a lavorare una via per vivere la trova, prendere una zappa per coltivare l’orto non sarebbe un problema. Ma certe merde solo al pensiero di farlo si cagherebbero in mano.
E solo al pensiero mi vien da godere.
Più mi guardo …
Ci sono dolori che pensi, dopo parecchio tempo, di aver scacciato e di non sentire più. In realtà sono solo cambiati, quasi mimetizzati…ma sono sempre lì. Forse li sai anche affrontare meglio ma è un’illusione pensare che se ne siano andati via.
Sarò veramente libero quando non sarò più assillato dalle mie paure. Forse un primo passo potrebbe essere quello di metterle in una lista “pubblica”…magari qui. Per “smascherarle” e così magari renderle più fragili…e finalmente abbatterle.
Forse ci vuole tempo. O coraggio!
Vent’anni…
…tanti ne sono passati ad oggi dal giorno in cui partii per naja, destinazione iniziale Montorio Veronese (da noi sottotitolato: che merda di paese!)
Ancora dopo tanto tempo mi chiedo se solo io son rimasto così segnato emotivamente da quell’esperienza e se ai miei amici di allora è rimasto qualcosa nell’animo, emozioni belle e brutte…le sere passate a piangere per la fidanzata a casa o per quel mondo idiota fatto di cose senza senso.
Stasera mio figlio mi ha chiesto se sono state più le cose belle o quelle brutte che mi son rimaste. E le brutte vincono. Sarà che in quell’anno mi sembrava di stare in prigione e questo basta e avanza.
E’ pure vero che avendo fatto 365 gioni pieni senza un minimo di pre congedo ( che di solito si dava a tutti…tranne a noi sfigati!) oggi è pure il giorno in cui mi congedai. E quell’abbraccio con i miei amici appena passato il cancello scorrevole della caserma Matter di Mestre me lo ricordo ancora. Le nostre lacrime di gioia le ricordo. E i nostri progetti dopo un anno a 130mila lire al mese. Quando rientravamo di notte dalle licenze in camerata ci mangiavamo i salamini portati da casa con la luce di una candela piantata per terra. Fantasticavamo di lavori che avremmo finalmente potuto cercare e trovare senza l’incubo del “mai lei è milite esente?”. Fantasticavamo di stipendi da 1 milione e otto!
E poi i nostri sogni hanno fatto a botte col mondo che ci aspettava fuori.
Eravamo belli.
perso senza speranza
Penso a te più spesso di quanto tu creda e di quanto tu possa anche immaginare. Al punto che se dovessi dirtelo ogni giorno…magari ti preoccuperesti.
Quando passa una canzone alla radio, quando rido per una cosa che ascolto in tv o alla radio…penso che magari stai ridendo anche tu per lo stesso motivo. Quando incrocio qualcuna in strada, al supermercato o nella macchina ferma al rosso…e il suo sguardo mi ricorda il tuo.
Quel momento è fantastico. Dura…boh…pochi secondi? il tanto di qualche battito accellerato, per quell’istante mi sembra d’averti lì..per un istante il cervello perde il conto dei km di distanza !
No, non posso dirti ogni volta: sai oggi mi sei venuta in mente. Oggi per un istante ho pensato a te…
sarei più pesante di quello che già sono!
Oppure mi vengono dei flash delle poche volte che ci siamo incontrati. Sarà che sono state poche! mentre sto facendo qualcosa che non ha nulla a che vedere con te…..mi viene in mente un’immagine a caso.
Che se mi legge qui qualche sconosciuto mi prende per fuori di testa. Ma in sostanza me ne batto!! 😉 Perché così è…non c’è nulla di inventato. E’ tutta roba di emozioni..
E in questo viaggio saltuario ogni tanto mi chiedo se per te è lo stesso…e mi rispondo pure!! “no no…guarda che sei solo tu che ti fai ‘sti viaggi assidui!” “….O forse no”, risponde l’ego !
Perso senza speranza!
Spengo, per il momento…ma solo perché è tardissimo. Deciso a far uscire le emozioni come ho promesso. Anche se dopo tanto tempo che non scrivevo qui sul blog, in mezzo ai “like” e ai “condividi” di FB è un po’ più difficile raccontarsi.